Le Guerre appaiono inevitabili: lo appaiono sempre quando per anni non si fa nulla per evitarle.
mercoledì 15 gennaio 2014
SYRIA BLOODY SYRIA
Se dico la frase:”I have a dream…” chi vi
viene in mente?
Dai che è facile!
Martin Luther King è stato un pastore, politico ed
attivista statunitense, premio Nobel per la pace: si batté tutta la vita per la
resistenza non violenta e per i diritti sull’eguaglianza tra gli uomini.
Diciamo che la sua vita è stata un film nel vero
senso della parola. Uno degli aneddoti più famosi su di lui fu la manifestazione
di Selma, città dell’Alabama dove era in programma una grande manifestazione
per i diritti civili dei neri ed anche King partecipò. Mentre si teneva la
marcia vi furono scontri a e tumulti(la data del 7 marzo è ricordata
ancora oggi come il Bloody Sunday); King addirittura fu arrestato con altre 200
persone mentre provava a raggiungere il tribunale. Tale protesta assunse
rilevanza mondiale ed addirittura King ottenne l’appoggio del Papa Paolo VI.
Erano altri tempi, per fortuna superati, oggi in
America Obama è un uomo di colore alla Casa Bianca, anch’egli premio Nobel per
la pace, mache a cui tanti hanno dovuto
opporsi, in primis Papa Francesco, per non farlo scendere in guerra contro la
Siria. Questa le parole del Papa di allora:”Sempre rimane il dubbio se questa guerra di qua o di là è davvero una
guerra o è una guerra commerciale per vendere queste armi, o è per
incrementarne il commercio illegale?”
In più è da un mese che sul NY Times o Washinghton
Post compare l’intervista all’ex segretario della Difesa Americana Robert Gates
che nel suo libro critica aspramente la condotta di Obama nella guerra contro l’Afghanistan del 2011 e per l’esattezza dice questo:”doesn’t
believe in his own strategy, and doesn’t consider the war to be his. For him, it’s all about
getting out.” “Obama was skeptical if not outright convinced it would fail”.
Ovviamente la notizia relativa ad Obamasui giornali italiani di questi giorni è quella
della presunta rottura con la moglie Michelle.
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