Le Guerre appaiono inevitabili: lo appaiono sempre quando per anni non si fa nulla per evitarle.

venerdì 31 gennaio 2014

STRANE STORIE: IMU – BANKITALIA



Notizia del giorno, della scorsa settimana e sicuramente delle prossime in Italia, è la votazione del decreto sull’IMU-Bankitalia alla Camera, votato un giorno prima della scadenza del decreto tramite una decisione di anticipare la votazione da parte della Presidente Boldrini, interrompendo le discussioni in Parlamento che il M5S voleva ritardare il più possibile e possibilmente far scadere. L’eco della notizia è stato notevole, anche perché è la prima volta nella storia della Repubblica che un Presidente della Camera attua questa misura(detta “Ghigliottina” e ribattezzata da Grillo:“Tagliola”).
Preciso una cosa: non è mia intenzione esprimermi sull’accaduto, anche perché non è lo spirito di questo non-Blog. Dalla lettura dei giornali noto a mio avviso che: gli unici giornali contrari o per lo meno critici alla votazione sono Il Fatto Quotidiano e La Stampa; fondamentalmente contrario all’opposizione del M5S La Repubblica; salomonico il Corriere della Sera che riporta le dichiarazioni di Saccomanni che accenna in superficie al provvedimento sulla Banca, e si dilunga molto sulla seconda rata dell’IMU che andrà ad essere levata.
Pochi giorni prima si poteva leggere dal Corriere che la Boldrini, malgrado le insistenze del governo, aveva deciso di non fare ricorso allo strumento del voto anticipato sollevando le polemiche del Governo per bocca del Ministro Franceschini che vedeva condannati gli italiani a pagare la seconda rata dell’IMU anche per colpa della Presidente.
Vediamo cosa dice il decreto: con la sua approvazione viene abolita la seconda rata IMU grazie all'entrata di 1 miliardo e mezzo di euro circa che entra nelle Casse dello Stato, ma di contro, vengono contestualmente rivalutati alle banche circa 7,5 miliardi che mettono al sicuro Banca Intesa San Paolo e Unicredit al vaglio futuro della BCE.
Davvero si regalano 7.5 Miliardi di euro alle banche?
Così funziona: con il decreto approvato si attua la rivalutazione fino al suesposto valore, “delle quote” di Bankitalia, ferme ai 156mila euro di valore dal 1936.
Tali riserve sono appunto dei “titoli” pubblici il cui valore si trasformerà in un giorno da 156k a 7.5 miliardi di euro.
La tesi del M5S è che devono essere i soci(le banche che possiedono i titoli di Bankitalia) a sborsare danaro per ricapitalizzare la propria azienda, mentre in questo caso il meccanismo funzionerà, a loro dire, al contrario, come una sorta di scalata a debito; il governo sulla regolarità della cosa è stato invece muto
La risposta di Saccomanni al Sole 24 Ore è: “Non ci saranno regali alle banche!”
Tornando al contenuto del Decreto Imu-Bankitalia, esso stabilisce che nessuno degli azionisti potrà detenere più del 3% della Banca Centrale (prima era il 5%), ed oggi ci sono gruppi bancari che hanno molte più azioni: basti pensare che solo i gruppi di Intesa e Unicredit assieme detengono oltre il 50%. In questo nuovo scenario dunque, i “grillini” prevedono che molte azioni potrebbero finire a soggetti controllati da banche straniere; per il governo invece è un modo per permettere  alla Banca d'Italia di ricomprarsi le azioni(ad un prezzo immensamente superiore "nda").
Ultima osservazione:  i decreti leggi dovrebbero essere emanati su argomenti di necessità ed urgenza, ma anche su “singoli argomenti”. Qui il decreto verte su IMU, ricapitalizzazione Bankitalia e condono edilizio.
Sotto questo aspetto, non risaltato da nessuno, sicuramente  c’è una irregolarità costituzionale.

Nessun commento:

Posta un commento