Le Guerre appaiono inevitabili: lo appaiono sempre quando per anni non si fa nulla per evitarle.

domenica 26 gennaio 2014

L’ECO DI DAVOS



Oggi leggo sul WSJ che in U.K. c’è uno scontro tra il governo e l’opposizione: il Presidente Cameron dovrà fronteggiare il partito laburista che vuole reintrodurre  un aumento del  50% di tasse sulle entrate per coloro che guadagnano più di 150,000 pounds ($247,000)all’anno in caso di vittoria alle elezioni nel 2015. Tale inasprimento fiscale farà parte della manovra finanziaria del risanamento del debito al 2020.
Dal NY Times leggo dell’opera provocatoria a Gerusalemme di “Phil Chernofsky” che ha prodotto un libro di 1.250 pagine, ognuna con  40 colonne e 120 righe, per un totale di 6 milioni di parole, o meglio una sola parola:”Jaw”(Ebreo); 4.800 volte a pagina.
L’autore ha commentato così la sua opera:”Ecco come i nazisti hanno visto le loro vittime: Queste non sono persone, queste non sono le persone, questi sono solo una massa che dobbiamo sterminare.”
Al NY Times leggo anche che a Kiev l’attuale presidente Viktor Yanukovych ha offerto al leader dell’opposizione che da giorni protesta sotto il Palazzo un ruolo di governo importante, subito rifiutato. L’obiettivo dei rivoltosi è la vittoria totale.
Capo dei rivoltosi è Mr. Yanukovych’s leader del partito arci-rivale cui apparteneva il precedente Primo Ministro imprigionato Yulia Tymoshenko.
La risposta di Yanukovych si può addirittura leggere si Twitter:” “We’re finishing what we started. The people decide our leaders, not you.”
Veniamo alla cronaca italiana: leggo da Il Sole24Ore l’articolo sulla conferenza di Davos sul World Economic Forum. Chiariti i punti dell’economia del futuro, della regressione dell’Italia al 49° posto non se ne parla. Addirittura Saccomanni pare essere soddisfatto.
Per fortuna ci pensa Olli Rehn Commissario Europeo Affari Economici che commenta alla stampa così la posizione delle Nazioni Europee:”L'Italia come la Francia ha accusato un'erosione delle sue quote di mercato negli ultimi dieci anni. C'è una chiara necessità che aumentino la competitività sia in termini di costo del lavoro che di mercato dei prodotti.”
Speriamo lo abbia detto anche a Saccomanni.

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