“Con lo sguardo dell'artista, Michelangelo vedeva già nella pietra che
gli stava davanti l'immagine-guida che nascostamente attendeva di venir
liberata e messa in luce. Il compito dell'artista secondo lui era solo quello di toglier via ciò che ancora
ricopriva l'immagine. Michelangelo concepiva l'autentica azione artistica come
un riportare alla luce, un rimettere in libertà, non come un fare.”
“Il mondo ha molti re e un sol Michelangelo”
Oggi nascevano Alessandro Volta e Michelangelo
Buonarroti: a quest’ultimo dedico l’inizio del mio pezzo.
Su tutti i giornali nazionali da anni
purtroppo si parla di La Torre e Girone, i due Marò illegalmente detenuti in
India ed accusati di omicidio. Della loro storia si sa tanto ma non troppo: non
si sa esattamente con chi fossero, cosa accadde quella notte, a chi spararono,
chi gli diede l’ordine di sparare e chi li consegnò alle autorità indiane
violando le norme ONU.
Si sa che hanno rischiato la pena di morte e
che a tutt’oggi non sono ancora tornati.
Ora vediamo che si legge sul WSJ delle ultime
notizie sui due ufficiali della Marina Italiana:
La Corte Suprema Indiana martedì oggi ha
chiesto al Governo di spiegare entro la prossima settimana se i due marò
italiani accusati dell’uccisione di due pescatori indiani nel 2012 affronteranno
le sanzioni della dura legge antipirateria.
L’Italia dal canto suo aveva protestato l’intenzione
dell'India dicendo che i marines sono ufficiali e non pirati.
La Corte ora il 24 febbraio emetterà il suo
verdetto finale.
L'8 febbraio, un portavoce del Ministero dell’India
aveva detto che il governo dovrebbe perseguire i marines ai sensi delle
disposizioni della legge antipirateria del paese, ma non chiedere la pena di
morte, aumentando la tensione tra India e Italia. "Ci impegneremo per ottenere
un ordine Lunedi. Il ritardo da parte del governo indiano è totalmente
inaccettabile" ha detto Mukul Rohatgi, l'avvocato che rappresenta i
marines. Oggetto della decisione sarà capire se i due ufficiali erano in acque
internazionali o in mari soggette alla giurisdizione indiana.
Il Ministro Bonino pochi giorni fa aveva
tuonato, minacciando di prendere provvedimenti e di giocarsi i suoi “assi
nella manica.”
Quali assi fossero non l’ha detto ma oggi ha
deciso di richiamare il suo ambasciatore in India Daniele Mancini, dopo che il
tribunale ha chiesto al governo di New Delhi di fornire ulteriori informazioni
per quanto riguarda le accuse contro due marò italiani, ritardando ancora la
decisione.
"L'obiettivo principale per l'Italia rimane quello di permettere il
ritorno al più presto dei due marines al loro paese d'origine" - ha detto il ministro degli Esteri – “il ritardo da parte del
tribunale indiano è inaccettabile e mostra la incapacità del governo indiano nel
gestire la vicenda . "
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