Prima notizia del giorno
per importanza, secondo me ovviamente, è che il fondo americano Blackrock da
oggi detiene il 5,748% di Banca
Monte dei Paschi. Il superamento della quota del 5% del capitale è
avvenuto martedì scorso. Blackrock entra così in forze nel capitale di Mps e diventa il secondo azionista di Rocca Salimbeni
dietro alla Fondazione Mps che detiene ancora il 15,07% del capitale e davanti
ad Axa che ha poco meno del 4 per cento. La società di investimento americana
ha ufficializzato l'acquisto futuro di una tranche
del pacchetto azionario nella banca pari al 12 per cento del capitale.
La notizia invece “più
esposta” è legata allo scandalo degli appalti in Lombardia. Si legge da Il
Fatto Quotidiano che è stata rilevata: “Una struttura illegale” al servizio esclusivo del direttore generale
di “Infrastrutture Lombarde”. Nell’occhio del ciclone di un’inchiesta su un’operazione
–da dove emergono “manovre occulte” per
pilotare gli appalti(11 miliardi di torta) oggi c’è Antonio Rognoni: in pole position fino a qualche settimana fa
per diventare subcommissario per Expo2015, assieme ad 8 arrestati (due in carcere e sei ai domiciliari) ed una trentina di
indagati con 70 capi di imputazione contestati a vario titolo. L’inchiesta
ha di fatto decapitato la controllata della Regione Lombardia per la
realizzazione di opere come ospedali, scuole ma anche il nuovo Pirellone; incaricata di conferire consulenze e assistenze legali stragiudiziali e
assistenza tecnica-amministrativa per lavori legati a Expo.
Tra gli indagati celebri anche
l’ex colonello De Donno e le figlie di Daccò, ma è Rognoni, secondo il gip, “il capo indiscusso del sodalizio: “ruolo e compiti di Rognoni in relazione
all’assegnazione degli incarichi si evincono – scrive il gip nell’ordinanza per
un’inchiesta nell’Expo – poi esplicitamente nella parte in cui vengono
rappresentate le manovre occulte finalizzate a pilotare gli affidamenti tecnici
presso al direzione lavori nell’ambito delle opere di realizzazione della
cosiddetta ‘Piastra’ Expo…” appalto poi finito all’azienda Mantovani, finita
nel mirino della Procura di Venezia per presunte tangenti e fatture false un
anno fa.
Proprio su quell’appalto
vinto il GIP evidenzia che Roberto Formigoni si era lamentato
pubblicamente della gara vinta con un ribasso del 43%: Formigoni infatti
aveva diffuso un comunicato stampa per manifestare la sua preoccupazione per l’eccessivo
ribasso.
Infine si discute e si
discuterà di Morette, A.D. di Ferrovie che ha dichiarato: "Il governo fa
le scelte che desidera, ma è certo che buona parte dei manager andrà via: lo deve mettere in
conto!"
A mio avviso Moretti ha
perfettamente ragione, molti se ne andranno, forse anche i migliori, ma chi
conosce il mondo di Ferrovie, capogruppo di una dozzina di società le cui più
famose sono Italferr ed RFI, conosce le migliaia di storture del sistema che
qualcuno ha creato o non impedito, così come conosce la costellazione di
società che vi ruotano intorno. Nessuno è insostituibile Moretti, mi creda…
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