“La medicina di Matteo Renzi non curerà l’Italia”. Il Financial
Times titola così un editoriale osservando che “una riduzione delle tasse
per coloro che guadagnano poco (80 euro) ha un buon senso politico, ma non
aumenterà la competitività del Paese”.“Renzi vuole finanziare una
parte delle sue elargizioni attraverso un misto di tagli alla spesa e
tasse più alte sul reddito di capitale, Questo ha senso, ma questi soldi
finanzieranno solo una parte delle promesse fatte dal premier. Lo stesso
presidente del Consiglio, ha ammesso” che una parte dei fondi necessari “dovrà
essere reperita attraverso il debito”. E L’idea che l’Italia voglia spingere
oltre gli obiettivi di deficit concordati con l’Ue, il 2,6% del Pil,
farà venire i brividi ai responsabili politici a Bruxelles e Berlino”.
Leggo ancora dal Washington Post che il referendum per votare
l’indipendenza della Crimea da Kiev, atteso domenica prossima,
spaventa i mercati finanziari di tutto il mondo. A picco la Borsa di Mosca, che
a metà seduta perde oltre il 5%, mentre anche le principali piazze europee
sono in negativo. Le tensioni tra Stati Uniti e Russia sono
sempre più forti. Per Washington il voto è illegittimo, mentre Mosca sostiene
gli indipendentisti filo russi come l’ex presidente decaduto. L’Occidente minaccia
sanzioni contro la Russia e Vladimir Putin prosegue per la sua strada
senza timori. Intanto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, fa sapere
che alcuni hacker hanno attaccato il sito del Cremlino (Kremlin.ru),
precisando che “un attacco è cominciato stamane, ed è stato molto massiccio, e
in parte prosegue anche ora, perciò sono state prese tutte le misure necessarie
per proteggere le risorse internet del presidente”.
Intanto il Segretario di Stato Eric Schmidt degli Stati
Uniti John Kerry questa mattina era a colloquio con il ministro degli
Esteri russo Sergei Lavrov cercando di fermare la crisi in Crimea.
L'incontro è iniziato e prima della riunione Kerry ha detto di sperare di
porre fine ad una situazione di stallo che rischia di dividere l'Ucraina e
condurre gli Stati Uniti e l'Europa ad imporre sanzioni economiche contro
Mosca. "Penso che stiamo tutti sperando di non essere spinti a fare
tutto questo", ha detto Kerry, riferendosi alle sanzioni previste, ma
vedremo cosa succede".
Torniamo in Italia: il WSJ titola la prima pagina ad UniCredit SpA che
venerdi scorso con l'Amministratore Delegato Federico Ghizzoni ha raccolto i
suoi massimi dirigenti per un incontro presso la sede della banca milanese.
Hanno affrontato una decisione spiacevole: annunciare una perdita record o
correre il rischio di deludere gli investitori e regolatori italiani diminuendo
gli introiti. Si è scelto per la prima opzione. Martedì scorso, UniCredit
ha registrato una perdita del quarto trimestre di €15 miliardi di euro (20,86
miliardi dollari), la più grande nella storia della banca e una delle più
grandi mai subite da un prestatore europeo. UniCredit è diventata l'ultima
di una sfilza di grandi banche europee a riferire che hanno perso soldi alla
fine dello scorso anno. L'ondata di cattive notizie è in parte frutto deli
comportamenti delle banche per coprire crediti inesigibili in anticipo prima
delle valutazioni quest'anno, da parte dei regolatori europei.
Infine fa notizia Zuckerbergche ha
scritto sul suo social network di aver chiamato il presidente Obama " per
esprimere la mia frustrazione per il danno che il governo sta creando per tutto
il nostro futuro . Purtroppo , sembra che ci vorrà molto tempo per una vera
riforma del sistema completa. Il governo degli Stati Uniti dovrebbe essere
il campione per Internet , non una minaccia. Hanno bisogno di essere molto più
trasparente su quello che stanno facendo , o altrimenti la gente crederà al
peggio ."
la protesta del CEO di Facebook si aggiunge a quella di Schmidt, CEO di
Google che ha recentemente dichiarato:"I cinesi ci hanno hackerato nel
2010; la NSA nel 2013!"
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