Oggi 05 aprile fu inaugurato il ponte sospeso più
lungo del mondo: una sfida contro le forze della natura e un nuovo corso dato
all'ingegneria delle costruzioni. Con il Ponte
di Akashi Kaikyō il Giappone creò uno snodo di collegamento cruciale per le
quattro principali isole dell'arcipelago, ottenendo con esso un primato
mondiale, tuttora imbattuto.
I primi significativi esempi di ponti sospesi si
ebbero a partire dal XIX secolo, con gli Stati Uniti nel ruolo di pionieri. Nel
1883 venne realizzato il Ponte di
Brooklyn, prima grande struttura in acciaio e al momento della sua
inaugurazione il ponte sospeso più lungo al mondo.
Oltre ad essere denominato la "cintura dei
tifoni", con venti che raggiungono i 290 km/h, lo stretto di Akashi è ad
alto rischio sismico. L'ostacolo fu aggirato posizionando sul fondale due
anelli d'acciaio, destinati a fare da base ai cilindri che dovevano reggere il
ponte. L'operazione spettacolare, seguita con il fiato sospeso dai progettisti,
andò secondo i piani, partendo da un ristrettissimo margine d'errore di 2
centimetri. Dopo dieci anni di lavori, che impegnarono 2 milioni di operai, il
Ponte di Akashi Kaikyō venne inaugurato ufficialmente il 5 aprile del 1998.
Veniamo alla rassegna stampa.
Leggendo i giornali stranieri, tutta la stampa
americana è concentrata sulle elezioni in Afghanistan.
Dal NY Times: l'amministrazione Obama ha guardato
con cautela da da lontano le elezioni di sabato in Afghanistan concentrandosi
sulle nuove crisi in Medio Oriente ed in Ucraina.
I funzionari dell'amministrazione Obama attuali ed
ex, però, dicono che assicurare un Afghanistan stabile rimane importante non
solo per convalidare i 1.800 vite americane perse e miliardi di dollari spesi
negli ultimi 13 anni, ma per evitare di complicare interessi strategici più
grandi degli Stati Uniti: un Pakistan dotato di armi nucleari stabile, il
miglioramento dei rapporti tra Pakistan e India e di rispondere alla crescente
paura tra le nazioni dell'Asia centrale sulla Russia.
Anche se il rapporto con la Casa Bianca è stato
esaurito dalla sua acredine con il presidente Hamid Karzai, Obama resta aperto
a riaccendere un rapporto con il governo del suo successore .
"Il nostro impegno con il governo afghano
si è rivelato molto male , e le nostre ipotesi circa Karzai , che risale
all'amministrazione Bush , si sono rivelati essere sbagliato ", ha
detto Vali Nasr , decano della Scuola Johns Hopkins of Advanced International
Studies ed ex funzionario dell'amministrazione Obama . "La sfida ora è
come gestire l'Afghanistan in un modo che non diventi un problema di sicurezza
immediato nel momento in cui l'amministrazione ha un sacco di altre cose sul
suo piatto. "
Un’altra notizia che mi interessa la prendo dal
WSJ: due delle più grandi aziende industriali d'Europa hanno detto che erano
prossime ad una fusione da 50 miliardi di dollari come conseguenza della
prolungata debolezza nella maggior parte del continente e il rallentamento
della crescita edilizia in tutto il mondo .
“Cementifici
Lafarge SA della Francia e Holcim Ltd. della Svizzera, erano in trattative per
una fusione avanzate che hanno immaginato come una " fusione tra uguali .
"
L'eventuale unione potrebbe affrontare enormi
ostacoli antitrust e solleva sensibilità politiche in decine di paesi . Ma le
aziende possono avere poca altra scelta se non di proseguire data la loro volontà
di tagliare la sovraproduzione per il rallentamento delle costruzione in Asia, per
gli sconvolgimenti politici nei principali mercati del Medio Oriente e la lenta
ripresa dell'Europa dalla crisi del debito .
Entrambe le società sono cardini di sviluppo
moderno , fornendo le materie prime per l'urbanizzazione in tutto il mondo in
via di sviluppo , dai grattacieli nelle Filippine; per un centro commerciale ed
un centro residenziale in Marocco. Nate in Europa oltre un secolo fa , Lafarge
e Holcim entrambe hanno ampliato all'estero , e ora ricavano più di metà del
loro fatturato al di fuori dell'Europa e del Nord America. Lafarge e Holcim
sono entrambi in un momento strategico in cui " qualcosa doveva dare
", ha detto l'analista di Cantor Fitzgerald Ian Osburn.
La notizia è importante perché Lafarge e Holcim
sono diventate protagonisti degli stessi mercati di tutto il mondo . La quota
combinata delle Imprese specializzate nel cemento supererebbe il 50 % nelle
Filippine , Marocco e Canada; in Serbia la loro quota di mercato combinata
sarebbe superiore all’80 % .
Ultima notizia “triste” da Il Fatto Quotidiano:”
L'Icann, l'ente Usa che gestisce i domini sul web sta per vendere
".wine" e ".vin" a chi paga di più, senza tutelare i brand
come Chianti e Barolo. La cosa da tenere presente è che Icann, ha in mano il
futuro del settore vinicolo italiano e sembra intenzionata a distruggerlo. Per
capire come potremmo perdere miliardi di euro di export serve un po’ di
attenzione, cioè quella capacità che finora il governo italiano – e per la
precisione il ministero dello Sviluppo economico – non ha esercitato in questa
materia. Chiunque potrebbe acquistare il dominio “chianti.wine” o “champagne.
vin“, anche se non ha nulla a che fare col Chianti e la Champagne e persino con
l’Italia o la Francia: qualcuno – dal Nebraska o da Pechino, ad esempio –
attraverso quel sito potrebbe vendere uno di quei kit per farsi un bel Chianti
in casa. La decisione formale non è stata ancora presa: dal
verbale dell’ultima riunione – svoltasi a Singapore il 27 marzo – risulta che
il tema è stato rinviato, ma il portale specializzato “Domain Name Wire” ha
scritto che la commissione dell’Icann che si occupa della materia ha già dato
il via libera alla “vendita senza restrizioni“dei domini.
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