Le Guerre appaiono inevitabili: lo appaiono sempre quando per anni non si fa nulla per evitarle.

mercoledì 16 aprile 2014

GLI ITALIANI LO FANNO PEGGIO




In Europa ha suscitato attenzione tra le nuove nomine italiane l'esclusione di un manager celebre: proponendo di eliminare il capo esecutivo del colosso petrolifero italiano  ENI, il primo ministro italiano Matteo Renzi sta mettendo da parte uno degli uomini d'affari più influenti d'Italia. Renzi prevede di sostituire Paolo Scaroni, manager nominato dall'ex primo ministro Silvio Berlusconi, con Claudio Descalzi, da una vita in Oil&Gas.
La proposta di sostituire il CEO presso la società di proprietà dello Stato va al voto degli azionisti il prossimo mese, dove il governo possiede il 30 % delle azioni e probabilmente otterrà l'approvazione.
Descalzi è un ingegnere petrolifero che ha trascorso gli ultimi tre decenni in luoghi come l'Africa sub- sahariana e del Medio Oriente, incaricato di eseguire il piano di Scaroni per concentrare gli investimenti di Eni sulla scoperta di nuovi giacimenti di petrolio e gas .
Nei suoi nove anni come Amministratore Delegato di Eni , Paolo Scaroni ha presieduto una serie di grandi scoperte di petrolio e gas , evitando il tipo di grandi acquisizioni di Scisto nordamericane che hanno pesato sui concorrenti di Eni . "Un paese difficile, è più disposto a firmare un contratto easy" ha detto in una recente intervista.

Ma i successi di Eni sono stati temperati da questioni legali che hanno pesato sul prezzo delle azioni della società . Eni e le sue società controllate negli ultimi anni hanno affrontato le indagini da parte dei regolatori americani ed europei. La società ha negato qualsiasi addebito nelle inchieste di corruzione.
La società ha particolarmente lottato con la sua holding in Saipem SPM.MI 1,33 % SpA , una società di servizi petroliferi - di cui Eni detiene circa il 43 % . Lo scorso anno Saipem ha ridotto i profitti tra i problemi economici in America del Nord e l'attrito in Algeria.
L'anno scorso che i pubblici ministeri italiani stavano indagando se Scaroni ha avuto un ruolo in eventuali problemi di corruzione algerino e Saipem ha detto in gennaio che una revisione dei contratti non si presentò irregolare.
Le ombre su Scaroni però non sono le uniche sui nominati da Renzi. In un rapporto del 2012 l’Ocse indica come esempio di “good practice” 3 paesi: Svezia, Israele e Nuova Zelanda. l’Ocse raccomanda che “un organismo indipendente vigili sulla scelta dei candidati” e che “al di là delle procedure formali”; in Nuova Zelanda, dove la selezione è affidata ad un organismo indipendente, la Crown Ownership Monitoring Unit. In particolare l’autorità elabora la lista dei nomi da sottoporre al ministero competente e ogni candidatura deve essere approvata da un altro organismo, il Cabinet. Ma il Comu ha anche un altro compito: conduce un’attenta analisi sulle credenziali di ogni candidato, individuando i conflitti di interesse e passando al setaccio il suo background. Non solo: il Comu indirizza e veglia persino sul processo di approvazione delle nomine da parte del governo. Dal 2013 in Italia le candidature alle società direttamente partecipate sono sottoposte al giudizio di un Comitato di garanzia del Tesoro. Ma per l’Ocse, si può fare di più.

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