“Chi decide; chi governa e chi lavora? È l’educazione.
Coloro che raggiungono una sapienza completa sono in grado di contemplare
l’idea di Bene e sono dunque giusti, pronti per governare e vigilare sulla
libertà delle leggi. La ragione corrisponde infatti alla legge e la legge alla
razionalità.”
Platone era
avanti! C’è poco da fare!
Purtroppo in
2000 anni il povero filosofo è stato debitamente ignorato; il suo pensiero sta
bene dov’è: in un libro impolverato di una qualsiasi biblioteca.
Oggi una
frase del genere sarebbe presa per populista, antipolitica e demagogica.
Parliamone
un attimo della cultura comunque, oggi su Il Fatto Quotidiano, c’è l’intervista
a Roberto Longo, classe 1978, laureato in ingegneria nel 2005 e da quest’anno
docente universitario ad Angers in Francia.
Della sua
intervista mi ha colpito e mi è piaciuto questo passaggio:“Capii che all’estero i tempi universitari
scorrevano in maniera diversa, e mentre noi studenti di ingegneria italiani
potevamo rimanere bloccati su un esame per mesi, loro già erano in laboratorio a fare
esperimenti. Inoltre tutti parlavano perfettamente inglese: l’inglese rende liberi
di viaggiare, comunicare e confrontarsi
in tutto il mondo, dicevano. Avevano ragione.”
Alzi la mano adesso chi si sente di dire:”Viva l’Italia!”
L’attuale scuola superiore e università sono modellate secondo riforme decise nella fine
degli anni ’90 e poi riaggiustate ma nessun Ministro dell’Istruzione
ha mai detto, a memoria mia: ”Anche senza mai perdere tempo o andare fuori
corso in Italia ci diplomiamo troppo tardi; ci
laureamo troppo tardi; Questa riforma è basata sull’attuale offerta di lavoro!”
Preciso per i più distratti: ”Offerta di lavoro, non domanda; in Italia e non in Europa.”
Un caso quello di Longo? No, la normalità: in Italia i fondi per la
ricerca sono tagliati.
Oggi sul NY
Times si parla di Bill De Blasio che proprio ieri ha nominato come Chancellor alla
scuola una “Veteran of City School System”: Mrs Carmen Farina, 70 anni, di
origini europee e già dal 2006 nell’amministrazione
Bloomberg col ruolo di dirigente. Spesso in contrasto col precedente sindaco
per divergenze ideologiche sul Sistema Scuola, precedentemente insegnante,
preside e sovrintendente di un distretto scolastico di Brooklyn;
distinta per la sua severità e per le sue idee nelle contrattazioni con l’associazione
insegnanti….De Blasio l’ha scelta dopo aver visionato i curriculum, per
simboleggiare la sua diversa ideologia rispetto al predecessore, proponendo così
un cambio di rotta.
Non siamo
proprio perfettamente corrispondenti al modello di Platone ma ci si avvicina…
In Italia il
Ministro conta poco secondo me…Come testimonia anche Longo, i problemi sono
altri.
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