Le Guerre appaiono inevitabili: lo appaiono sempre quando per anni non si fa nulla per evitarle.

sabato 28 dicembre 2013

APOLOGIA DELLO SCHIAVO : "SPARTACO SI ERA CONFUSO…"



Io sono italiano: sono di età media, della classe media, di media cultura…Persino la mia altezza è media.

Per un italiano medio come me, capire che cos’è  la libertà ed il lavoro è molto difficile se non impossibile. Un po’  perché non si studia a scuola; un po’ perché i media non ne parlano; perché i giornali che leggiamo sono al settantesimo posto al mondo per la libertà di stampa, dopo diverse nazioni centroafricane…e persino un recente Ministro del lavoro ha negato che il lavoro sia un diritto.

Insomma…credo sia legittimo per me essere confuso: quello che invece è certo, è cosa sia la schiavitù.

Secondo la definizione dell’ONU:” Slavery is a system under which people are treated as property to be bought and sold, and are forced to work.”

Insomma su questo non ci dovrebbero essere dubbi, eppure sono diversi anni che un ideologo di Roma sostiene che il lavoro come concepito negli anni moderni sia  la più grande forma di schiavitù tollerata.

Questa frase è troppo difficile per me da spiegare, anche perché il mio è un “non-Blog”, ma quando avevo 16 anni, quando volevo fare il simpatico e prendere in giro un conoscente,  gli chiedevo: ”Ma tu lavori? E perché?” L’avrò chiesto 100 volte, e la risposta è sempre stata la stessa: ”Per soldi!”

Quando riflettei per la prima volta su questo aspetto,  il mio commento fu: ”Ma ormai è così: non ci si può fare niente… Anche perché, diciamo la verità, non avere un lavoro ed i soldi per sopravvivere è peggio!”

Non so se ho cambiato idea da allora, ma l’esempio che mi fu opposto era pertinente: l’uccellino chiuso in gabbia e liberato, esce dalla gabbia e poi rientra dentro, perché sa che fuori non sa vivere. E come dice lo stesso ideologo: ”Uno schiavo difende sempre il proprio padrone! Lo schiavo non è quello con la catena, ma quello che non è in grado di immaginarsi la libertà!

Su quest’ultima cosa io sono perfettamente d’accordo: all’estero è abbastanza frequente che un lavoratore da un giorno all’altro si licenzi e scelga di cercarsi un altro lavoro.

In Italia non mi risulta che un dipendente pubblico si sia mai licenziato per provare a fare, che ne so, l’investigatore privato od il pilota d’aereo…E se un giorno accadrà io penso che il commento dei  colleghi sarà”E’ impazzito! Ieri ha bevuto troppo!”

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