Le Guerre appaiono inevitabili: lo appaiono sempre quando per anni non si fa nulla per evitarle.

martedì 10 marzo 2015

USA: OGGI E DOMANI




PERCHÉ SI VUOLE ACQUISTARE UN OROLOGIO APPLE?



Il WSJ se lo chiede. Da ieri, nel silenzio dei media italiani,  Apple ha spiegato  dozzine di usi per il suo primo nuovo tipo di gadget da quando l'iPad.

In realtà, CEO Tim Cook nel lancio ha badato più alla quantità che di qualità di usi: si tratta di un nuovo tipo di orologio; è un nuovo modo per rimanere in contatto; per rimanere in forma; guardare alla moda; per pagare; per fare karaoke; per guardare la porta del garage aperta.

“Nessuno può davvero giudicare ancora la Apple Watch ma quando Apple ha introdotto l'iPhone, ho subito avvertito che la mia vita sarebbe cambiata: ho improvvisamente capito che avrei potuto portare Internet con me ovunque. Con l'iPad, ho visto un nuovo tipo di computer portatili "lean-back" più casual. Come può cambiare la mia vita? Intanto salva il mio tempo: è un secondo schermo da polso che mi permette di non guardare il cellulare. Lo sento molto naturale al polso: non da alta moda ma neanche da sfigato.”




SAREI VOLUTA ESSERE PIÙ FURBA ED AVER  USATO LE EMAIL GOVERNATIVE


USA - Questa frase di Hilary Clinton ha fatto il giro del mondo(non l’Italia), del secondo inquilino per importanza della Casa Bianca: si legge dal WASHNGTON POST  che è stato visto come un errore aver utilizzato solo un server di posta elettronica privato ​​per la corrispondenza di lavoro presso il Dipartimento di Stato, dicendo che lei ha inviato circa 60.000 e-mail dal suo account privato durante il suo mandato di quattro anni come Segretario di Stato. Intenzionata ad  estinguere la controversia sul suo uso non convenzionale di un server di posta elettronica privato in vista dell’inizio della sua campagna presidenziale 2016, Clinton ha detto che "non ci sono violazioni della sicurezza" con il suo account privato e che è  contenta che  il Dipartimento di Stato possa presto divulgare le sue e-mail sul lavoro come pubblico dominio.

"Sarebbe stato probabilmente più intelligente  usare due account di posta elettronica, un governativo ed uno personale, ma ho scelto di utilizzare solo il personale per "convenienza". "Ho pensato che sarebbe stato più facile da trasportare solo un dispositivo per il mio lavoro e per la mia e-mail personali di due. L'ho fatto per comodità ma ora guardando indietro penso che sarebbe stato più intelligente  avere questi due dispositivi fin dall'inizio."

FONDATA LA BORSA DI NEW YORK


USA – Preso dall’Almanacco del Giorno: la borsa di New York, l'ombelico degli affari finanziari del pianeta, ha una storia legata a filo doppio con la strada su cui si affaccia. Si cominciò a vendere e comprare ogni cosa in un piccolo bar, per finire con operazioni miliardarie in grado di condizionare i mercati di tutti paesi.
All'inizio del XIX secolo le borse valori erano già un aspetto cardine della società europea, dov'erano comparse per la prima volta verso la metà del XVI secolo. La decana in senso assoluto era stata inaugurata ad Anversa nel 1531, mutuando il nome "borsa" dalle riunioni nella residenza dei mercanti Van der Burse (famiglia veneta, il cui cognome originario era Della Borsa e che avevano "tre borse" incise nello stemma) a Bruges, dove si determinava il valore delle merci.
Guardando al contesto europeo, dal 1792 nella "Grande mela" mercanti e agenti di cambio, riuniti in un'associazione, si davano appuntamento al Tontine Coffee Bar, un noto locale all'angolo tra Water Street e Wall Street, per vendere e comprare ogni tipo di merce. La celebre via, a quei tempi, non aveva ancora assunto il marcato profilo finanziario che la contraddistingue ai giorni nostri. Per i newyorchesi era semplicemente la "strada del muro", ossia della cortina di cemento innalzata dagli Olandesi per difendere il confine settentrionale di New Amsterdam (antico nome di New York) dagli indiani.
Via via che aumentavano le contrattazioni il bar diventava sempre più inadatto a supportare quel tipo di attività; per cui si rese indispensabile l'individuazione di una sede più ampia, unitamente a una migliore organizzazione dell'associazione. Si giunse così alla data fatidica dell'8 marzo 1817, con l'approvazione dell'atto costitutivo del "New York Stock & Board Exchange" (ridotto nel 1863 a NY Stock Exchange) che dava vita alla prima borsa statunitense. Alla presidenza fu designato Anthony Stockolm che rimase in carica appena un anno.
Fatta eccezione per il "panico del 1873" (crisi internazionale provocata dal calo della domanda di argento, verificatosi nel corso della guerra franco-prussiana), il giro di affari di Wall Street segnò una crescita costante, registrando importanti novità come quella introdotta nel 1884 da Charles Dow, Edward Jones e Charles Bergstresser. I tre, reporter esperti di finanza, fondarono la Dow Jones and Company, attraverso cui pubblicavano un bollettino di notizie sull'andamento della Borsa, divenuto celebre più tardi con il nome di Wall Street Journal. La società acquisì nel tempo un'autorevolezza tale al punto da essere annoverata tra i principali indici del mercato azionario americano (tuttora il Dow Jones misura l'andamento di trenta titoli).
A cavallo tra i due secoli si registrò un vero boom nel traffico azionario, quintuplicatosi tra il 1896 e il 1901. Il folto esercito di operatori finanziari, suddivisi in brokers ("intermediari"), dealers ("autonomi"), specialist ("specializzati"), necessitava più che mai di una sede ufficiale di prestigio. Fu bandito un concorso tra gli otto migliori urbanisti della città, dal quale uscì vincitore George Browne Post con il progetto di un edificio in stile neoclassico, dotato di una facciata a sei colonne con capitelli corinzi e un frontone scolpito con alcune figure legate alle attività umane (dall'agricoltura alle scienze, dalle invenzioni all'industria mineraria), per dare l'idea che in quel luogo si contrattava ogni aspetto dello scibile umano.
L'imponente struttura, costata 4 milioni di dollari, venne inaugurata il 22 aprile del 1903. Da quel momento divenne il tempio del mercato finanziario globale e identificato con il nome stesso della strada. Nel corso del XX secolo è da qui che si materializzarono le peggiori crisi economiche della storia, a partire da quella del '29 che, tra recessione e disoccupazione dilagante, mise in ginocchio l'intero Occidente. Oggi a Wall Street, tra azioni, obbligazioni e titoli di Stato, c'è un volume d'affari giornaliero di 169 miliardi di dollari (stima 2013).

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